QUOTATIONS
P. Sommella, G. Azzena, E. Tascio, Informatica e topografia storica: cinque anni di esperienza su un secolo di tradizione,
«Archeologia e Calcolatori» 1, 1990, 211-212.
Certamente non manca una tradizione di studi nell'ambito della cartografia archeologica ma si è trattato di prodotti mirati che a scala
territoriale o urbana sempre hanno avuto presente la logica della ricostruzione dei contesti storici antichi e all'analisi delle situazioni
socio-economiche e culturali non hanno affiancato una base oggettiva o comunque non elaborata tematicamente.
Se ne deve concludere che lo sviluppo di una metodologia coerente ed esaustiva nel settore è ancora da delineare e comunque non può essere delegato a tale incarico il
solo studioso antichista ma deve concorrere l'intera gamma degli operatori nel campo della analisi e della progettualità urbanistica.
Ma come superare l'impasse delle esigenze differenziate e dunque, da un lato, dei dati cartografici predisposti su menù tematici, dall'altro,
delle planimetrie legate alle varie scale? La rivoluzione non può che collegarsi all'idea portante della documentazione misurata e non
simbolica, e in conseguenza, ricordando le differenze dimensionali e di impegno areale del patrimonio immobile afferente al settore culturale,
non può non rispondere ad una precisa richiesta di sganciamento dal vincolo di scala della base.
In altre parole è il mezzo informatico che oggi può riprodurre alla dimensione ottimale per le diverse utenze il dato archeologico monumentale che, analizzato e quindi memorizzato
dallo specialista, viene reso disponibile in formati calibrati alle più disparate esigenze di studio o operative.
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