Archeologia e Calcolatori
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CNR DIPARTIMENTO SCIENZE UMANE E SOCIALI, PATRIMONIO CULTURALE
ISTITUTO DI SCIENZE DEL PATRIMONIO CULTURALE
JOURNAL ESTABLISHED BY: Mauro Cristofani and Riccardo Francovich - EDITOR: Alessandra Caravale, formerly directed by Paola Moscati (1990-2022)

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T. Orlandi, L'ambiente Unix e le applicazioni umanistiche, "Archeologia e Calcolatori" 1, 1990, 1, 13-14.

Questo articolo nasce dalla convinzione, che ho acquisito in alcuni anni di esperienze informatiche in differenti settori umanistici, che attualmente l'ambiente operativo Unix rappresenta la vera soluzione della maggior parte dei problemi che incontrano le applicazioni informatiche di carattere umanistico. Poichè tale convinzione non è giustificata tanto dalle possibilità "tecniche" dell'ambiente Unix (che pure sono formidabili, e pure assai poco conosciute), quanto da considerazioni di carattere organizzativo e generale, è necessario chiarire bene questo punto, prima di passare all'argomento specifico dell'articolo, che è quello di illustrare alcune delle possibilità di Unix.

Quanto verrà detto non è strettamente connesso alle applicazioni archeologiche; d'altra parte in via metodologica non vi sono differenze specifiche, per quanto riguarda l'informatica, fra l'archeologia e le altre discipline. Perciò questo articolo viene dedicato ai primo numero di una rivista come questa, con l'augurio che essa possa essere, come merita, il punto di riferimento di coloro che dibattono seriamente i problemi posti dall'uso delle tecnologie informatiche nell'ambito dell'archeologia.

...Un umanista che prenda un minimo di tempo e compia un minimo sforzo mentale per informarsi sugli strumenti che Unix mette a disposizione, può gestire i propri dati in maniera semplice e diretta con due vantaggi fondamentali: (1) affrancarsi in modo sostanziale dai rapporti di dipendenza dagli specialisti di informatica e dagli analisti, che per quanto amichevoli spesso tarpano la "fantasia" (scientifica, beninteso) dello studioso nello sperimentare sempre nuovi modi di analizzare i dati di cui dispone. (2) mantenere i propri dati codificati e memorizzati in maniera tale da essere facilmente scambiati con quelli di colleghi con cui intrattenga rapporti, soprattutto (ma non esclusivamente) se anch'essi possono disporre dell'ambiente Unix sulle macchine a cui hanno accesso.


 
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